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Elaborazione Tirocinio Extracurriculare

Descrizione

Tra tutti gli strumenti a disposizione, lo stage è sicuramente quello più conosciuto e, pertanto, più utilizzato. Eppure, sono tante le cose che le aziende non sanno perché, per attivare, ci si affida (per legge) a soggetti promotori autorizzati. Nonostante questo, è fondamentale conoscere appieno la normativa, per non incorrere in sanzioni di vario genere.

Iniziamo col dire COS’È LO STAGE: lo stage, anche detto tirocinio, è un periodo di formazione professionale da svolgere all’interno di un contesto aziendale e/o professionale, il cui obiettivo è fornire a un giovane senza significativa esperienza l’opportunità di maturare competenze in un determinato ambito lavorativo, dal momento che i normali percorsi di studio, normalmente incentrati sulle nozioni teoriche, non offrono.

Ma QUALI SONO LE TIPOLOGIE DI STAGE PREVISTE DAL NOSTRO ORDINAMENTO LEGISLATIVO?
Oggi, in Italia sono riconosciute due tipologie di stage:

 – Curriculare (svolto durante un percorso di studi, per ottenere crediti formativi funzionali al raggiungimento del titolo di studi)

 – Extra curriculare (a completamento dell’iter formativo, dopo il diploma o la laurea)

Se si è alla ricerca di uno tirocinante si devono considerare i seguenti requisiti. Intanto, non esiste un limite di età . Tuttavia, fanno testo i termini di decorrenza del percorso di studi del tirocinante per cui, nel caso in cui si tratti di un tirocinio formativo curriculare, lo stagista deve essere regolarmente iscritto a un percorso di studi. Se si tratta di un tirocinio extracurriculare, è necessario che la persona sia disoccupata. In quest’ultimo caso, se la persona ha conseguito da meno di 12 mesi il titolo di studio (laurea o diploma) il tirocinio sarà formativo, se da più di 12 mesi sarà di inserimento o reinserimento lavorativo.

MA COME FARE PER ATTIVARE UN TIROCINIO?
Indispensabile è che ci sia un ente promotore, ossia una figura responsabile di predisporre e sottoscrivere il contratto di tirocinio.

Secondo la normativa, infatti, il tirocinio in azienda devono essere promossi da un soggetto terzo, per l’appunto l’ente promotore, che rappresenta un punto di riferimento sia per l’azienda che per il tirocinante, svolgendo, inoltre, un’attività di monitoraggio sulla conformità del processo.

Per poter operare nell’attivazione di tirocini, l’ente promotore deve essere accreditato presso il Ministero del Lavoro, e/o avere un accreditamento regionale o un’autorizzazione ad attivare stage nella regione di riferimento dell’azienda. Se curriculare, lo può fare una Scuola accreditata dalla propria regione come ente di formazione riconosciuto, se extra curriculare lo può fare solo un ente accreditato dal Ministero del Lavoro o dalla regione nel settore dei servizi per il lavoro.

Fondamentale sarà la figura del tutor. L’azienda e l’ente promotore sono tenuti, infatti, a nominare un tutor. Il tutor indicato dall’ente promotore supervisiona il corretto svolgimento dello stage in azienda, mentre il tutor aziendale ricopre una vera e propria funzione formativa, affiancando il tirocinio nel suo percorso di apprendimento.

QUANTI STAGISTI PUÒ OSPITARE UN’AZIENDA?
Esistono dei limiti nel numero di tirocini che si possono attivare ed è direttamente proporzionale al numero dei suoi dipendenti:

· aziende con un numero di dipendenti da 1 a 5: solo 1 tirocinante

· aziende con dipendenti tra 6 e 19: fino a 2 tirocinanti

· aziende con più di 20 dipendenti: fino a un numero di tirocinanti non superiore al 10% dei dipendenti stessi.

QUALE DEVE ESSERE LA DURATA DI UN TIROCINIO IN AZIENDA?
Dipende dalla regione: si va da un minimo di 2 mesi a una durata massima che va da 6 a 12 mesi, fino a 24 mesi per i diversamente abili.

Si può prorogare ma, anche questo, dipende dalla normativa regionale. Così come si può sospendere o interrompere, a seconda dei casi.

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